Come sviluppiamo la fase di non possesso nell’Attività di Base?

Esiste un modo per fornire dei miglioramenti concreti per i propri ragazzi in fase di non possesso?

Tenendo in considerazione che il calcio è un gioco di situazioni e prevede:

  • fase di possesso palla;
  • fase di non possesso palla;
  • transizioni positive;
  • transizioni negative.

Non possiamo soffermarci sulla formazione nell’Attività di Base ottimistica, solo con la ‘palla tra i piedi’ o in ‘situazioni di possesso’, bensì già da questa età bisogna dare una formazione prevalentemente individuale, ma anche collettiva, per la fase di non possesso palla.

Avendo sottolineato l’importanza della fase di non possesso palla, occorre valutare quali siano i principi maggiormente formativi per queste fasce d’età.

Evidenziamo subito un termine a cui teniamo molto: principi maggiormente formativi.

Questo significa che in queste età non abbiamo assolutamente interesse di dare una formazione per vincere la partita del weekend, ma una formazione per avere giocatori con la maggiore età pronti per giocare in campionati professionistici ad alto livello.

La nostra idea è quella di proporre un concetto di marcatura chiaro: uomo contro uomo.

Questo consente tre miglioramenti specifici:

  • sotto il punto di vista tecnico, consente di provare e tentate numerosi contrasti diretti. Pensare fin dall’Attività di Base di far giocare e affrontare la fase di non possesso attraverso lo sviluppo di numerosi contrasti diretti permette di far vivere numerose esperienze al piccolo giocatore e di correggerlo e di farlo migliorare con un alto tempo a disposizione;
  • sotto il punto di vista tattico, permette di fornire progressivamente conoscenze specifiche della marcatura a uomo e della collaborazione tra compagni. Fornisce una formazione, poi adattabile e variabile, tuttavia trattasi di una formazione che consente già di conoscere una tipologia di marcatura particolare;
  • sotto il punto di vista psicologico, non per ultimo, anzi, permette di trovare coraggio, autostima e responsabilità, andando ad affrontare l’avversario uomo contro uomo andando fin da subito a trovare un feedback naturale sul proprio intervento.

Cosa ne pensi?
Utilizzi un altro metodo?
Nel caso, scrivici e confrontiamoci sulle nostre idee!

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